mercoledì 12 agosto 2009



Le teorie scientifiche perché possano avere una loro validità necessitano di essere sperimentate artificialmente, Newton per mezzo di un prisma di vetro collocato in prossimità di una finestra era riuscito a dimostrare che l’arcobaleno altro non è che la dispersione della luce bianca del Sole. Inutile dire che tutte le teorie fantastiche formulate prima di allora sull’arcobaleno caddero in un colpo solo. Con la spiegazione di natura corpuscolare che lo scienziato inglese dava alla luce, il problema dell’etere non si poneva. Semmai si poneva quello di stabilire le diverse velocità di questi corpuscoli. La sua teoria sembrava solida ed inattaccabile quando si affacciò sulla scena un’altro luminare della scienza di nome C. Huygens che riproponendo la teoria ondulatoria avanzò una tesi diversa.

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