mercoledì 12 agosto 2009


Analisi e psicologia cromatica


Fisica, chimica, fisiologia ottica e psicologia sono i cardini di questo complesso campo di indagine integrato che si occupa delle problematiche del colore. Considerare il problema estetico del colore senza tener conto delle implicazioni cerebrali che la natura fisica del colore provoca, è relegare il colore ad un ruolo subordinato nei confronti dell’esperienza umana, quando invece, come abbiamo visto, è da considerarsi di vitale importanza. L’esperienza cromatica può essere indagata da tre punti di vista: ottico sensibile (impressivo), psichico (espressivo) simbolico (strutturale): come ci arriva, come lo sentiamo, cosa rappresenta. La forza del rosso ad esempio è data dalla sua maggiore permanenza retinica rispetto ad altri colori. Tradotto in termini concreti possiamo dire che il rosso è il primo colore che l’occhio vede. La scelta di indicare un pericolo con il rosso è data proprio dalla caratteristica di questo colore e dalla immediata percezione che il cervello ha nei suoi confronti. Tutte le civiltà del mondo hanno un nome per il rosso, il quale viene spesso utilizzato in termini simbolico- strutturali. Al rosso facciamo corrispondere segnali di urgenza, indica la sessualità, l’energia materiale e quella sentimentale. Geometricamente al rosso associamo la solidità del quadrato e del cubo. L’esatto contrario può essere detto nei confronti del violetto che rappresenta il limite del visibile. Come abbiamo accennato, ma non è mai troppo ricordarlo, rosso e violetto indicano il limite entro il quale determinate lunghezze delle onde elettromagnetiche si manifestano a noi sotto forma di colore. L’uso simbolico- strutturale di un colore è in relazione alla scala percettiva delle cromie, divisa in primarie, secondarie e terziarie.Proseguendo il cammino attraverso la relazione tra colore e forma, è importante dire che se il rosso corrisponde alla materialità del quadrato, il blu, al quale si fa corrispondere il cerchio, indica il valore intimo strutturale al quale si riferisce l’introspezione individuale.

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