mercoledì 12 agosto 2009


Organizzazione cerebrale


Parlando della legge di semplicità, abbiamo potuto notare come il sistema occhio - cervello si serva di un sistema complesso di trasmissione e decodificazione dei dati sensoriali, ma anche come, la sua funzione organizzativa si lega a principi che non esiteremo a definire di priorità. Cerchio, quadrato, rettangolo, triangolo; colori primari, secondari e terziari. Abbiamo visto che nel primo caso questa scelta dipende dalla struttura del foro pupillare, nel secondo caso dai fotorecettori della retina (coni) divisi in gruppi di tre, sensibili alle regioni dei primari. Se osserviamo attentamente lo schema proposto nella pagina precedente, noteremo che una serie di punti equidistanti tra loro vengono letti dal cervello come colonne di punti. L’immagine più semplice decodificata non è quindi quella dell’equidistanza, ma quella organizzata e schematica del pattern visuale. Se ne può dedurre che nell’archivio cerebrale sono depositati prevalentemente dati che corrispondono ad una organizzazione di punti. Il cervello ha come tendenza quella di dare un significato ai significanti che gli vengono forniti. L’immagine più semplice in questo caso è costituita da colonne verticali ed orizzontali. La stessa cosa può essere detta a riguardo di una forma circolare non completa. Il cervello produce un cerchio indotto che non esiteremmo a chiamare cerchio anche se privo di una parte. Se per noi la neve è bianca anche quando è illuminata da un falò, lo dobbiamo a questo sistema di stabilizzazione dell’immagine che si chiama costanza di dimensione e colore.È lo stesso principio che ci fa credere di vedere i colori al chiaro di luna, quando sappiamo che i coni non vengono stimolati da quantità minime di luminosità. Il cervello fa corrispondere alla parola “neve”una sensazione di: bianco, soffice, freddo. Questa sensazione registrata come neve è permanente e attiva ogni volta che nel discorso compare la parola corrispondente alla sensazione. Se la neve viene vista di sera alla luce di un fuoco, non è certamente bianca, ma quello che il cervello conosce della neve sono le sensazioni archiviate nel suo magazzino. Sa già che è soffice e fredda; tende a vederla bianca anche quando nella realtà oggettiva bianca non è.Quando si dice che vediamo quello che conosciamo si intende proprio questo. Potrei pronunciare la parola “maragazzoma” e chiedere quale sensazione attiva questa parola; il cervello fa una velocissima ricerca e non trova sensazioni corrispondenti alla parola data. Siccome si tratta di un termine inventato, non può attivare sensazioni, il sistema cerebrale non ci aiutai perché nel suo complesso sistema archivistico questa parola non esiste. Può accadere, al contrario, che una parola (significante) possa corrispondere a più significati. In questo caso il cervello richiede maggiori informazioni. La parola “testata” può essere riferita a più cose, sarà necessario indicare con precisione se si tratta di una parte del motore della macchina o di un giornale.

Nessun commento:

Posta un commento