mercoledì 12 agosto 2009


Il contrasto di freddo e caldo è generato dall’asse cerebrale sinistro destro, dove i colori freddi corrispondono al massimo grado di compressione mentale e quelli caldi rappresentano la massima espansione coloristica. In termini pratici questo tipo di contrasto è spesso riferito all’energia di un colore. Nello scegliere una tinta per la nostra stanza (escludendo il bianco) siamo di solito orientati verso i colori detti spaziali (freddi chiari) che hanno la caratteristica di non occupare visivamente lo spazio. Due stanze di uguale cubatura tinte una di celeste e l’altra di rosso danno un risultato spaziale molto diverso. La stanza dipinta di colore rosso ci apparirà percettivamente molto più piccola dell’altra. I colori caldi (dal giallo al rosso) avendo un potenziale energetico maggiore dei colori freddi (dal giallo al violetto) tendono ad occupare uno spazio maggiore. Ovviamente la questione è di permanenza retinica di determinati colori rispetto ad altri. Se in termini astratti vogliamo indicare la parola avanti, questa corrisponde al rosso. Se vogliamo indicare la parola dietro, questa corrisponde al blu. Due sedie collocate alla distanza di sei metri, una di colore rosso e l’altra di colore blu, sono percepite a distanze diverse. Quella rossa ci apparirà almeno 40cm avanti rispetto a quella blu. Non è un caso che indichiamo con il rosso e l’arancio situazioni di energia, con l’azzurro ed il blu condizioni di introspezione e concentrazione. Va spesa una parola per il giallo che, essendo il colore di massima luminosità si colloca esattamente tra i colori caldi e quelli freddi. L’esempio che possiamo fare è quello di mettere una quadrato giallo all’interno di un campo bianco. Successivamente inserire lo stesso quadrato giallo all’interno di un campo nero. In relazione a due campi diversi, il giallo, darà un risultato di opposta natura: apparirà caldo nel campo bianco, mentre in quello nero apparirà freddo. L’uso consapevole o inconsapevole che facciamo dei colori caldi e freddi rimanda a riflessioni di carattere fisiologico e psicologico. Il colore, essendo una sensazione prodotta da onde elettromagnetiche, genera nell’individuo risposte comportamentali più o meno evidenti. Il contrasto tra colori caldi e colori freddi è percepito in modo piuttosto marcato. Difficilmente una persona in stato di depressione farà uso del giallo o dell’arancio per relazionarsi al particolare stato di condizione mentale che sta vivendo, è più probabile che i suoi colori del momento siano il nero, il blu ed il marrone, se non addirittura il viola. Dovendo tinteggiare una baita di montagna la tendenza sarà quella di utilizzare toni caldi, così come una casa al mare ci verrà più comodo pensarla con colori freddi. La spiegazione oltre che di ordine psicologico è di natura fisiologica: i toni caldi alzano i battito cardiaco dando una sensazione di calore fisico.

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